Susanna Tamaro torna in libreria, e lo fa con coscienza e in punta di piedi, con un nuovo romanzo, “Ogni angelo è tremendo”, una biografia, sincera e schietta, uno libro in cui la scrittrice triestina riversa tutta la sua vita in un fiume di parole, con lucidità e sincerità.
Racconta della sua nascita (“Sono nata in uno dei giorni con meno luce dell’anno, nel cuore più profondo della notte. Soffiava una bora fortissima. Bora scura, con neve e con ghiaccio” così recita l’incipit del libro), della sua famiglia incapace di amare, della sua vita a Trieste nel terrore della bora, del suo trasferimento a Roma per studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia.
L’autrice, che con “Va dove ti porta il cuore” ha realizzato un romanzo capace di imprimersi nella storia della letteratura contemporanea, vendendo 15 milioni di copie, ha così realizzato un libro in cui non nasconde né fragilità né paure.
Né tanto meno la Tamaro si nasconde dietro buonismo e condiscendenza; all’inizio del libro infatti molto spazio è dedicato alla sua avversione per le scuole di scrittura.
Queste istituzioni, secondo la scrittrice, pur essendo utili a formare gli aspiranti romanzieri, sono soggette in maniera inconfutabile e ossessiva alle logiche moderne del mondo editoriale, che con poco coraggio punta alla realizzazione di grandi incassi senza più avere il coraggio del nuovo e del vero.
" Se sono una persona mite, e' perche' so di poter essere anche estremamente violenta.
Se sono coraggiosa e' solo perche' il mio sentimento predominante e' la paura."