Come ben sapete ogni anno assistiamo al revival dei decenni migliori per il nostro guardaroba… Ma stavolta il ritorno al passato riguarda l’arredamento della casa.
I designer si sono cimentati nella produzione di arredi da interni stile Happy Days, cioè pensati per una donna che si occupa delle pulizie di casa con filo di perle al collo: tipo la Sig.ra Cunningham.
Con gran furore torna il mobile bar, ormai difficile da trovare se non nelle case delle nostre nonne. Lo ha rieditato Chin Wing e ovviamente con un tocco di tecnologia: vassoi girevoli e luci led!
Il design che ricorreva negli anni ‘50 era essenziale ed ora, rivisto dagli attuali creatori, porta un non so che di nostalgia, quasi a voler dire: “Perché ho buttato il mobile di mia madre?”
Beh non sarà così difficile ritrovarlo sul mercato grazie a Luigi Caccia, Paola Navone e Laura Silvestrini, che rispettivamente han dato vita alla sedia ovale, alla poltrona in legno bassa e a quella con il pouf in coordinato.
La Smeg ha superato tutti proponendo la lavatrice-lavello rosa schocking, con anta sul davanti perché una donna del passato non poteva mostrar certo i propri capi in centrifuga!
Altra idea molto utile è il tavolino con piano ad intarsio in noce, di Hermes. Nella parte inferiore ha un vano porta oggetti molto capiente e rivestito in cuoio, che si tira fuori all’occorrenza. La realizzazione è di Enzo Mari e fa parte della collezione Metiers.
Roberto Lazzaroni, invece, ha ridisegnato un letto matrimoniale dalle linee pulite e sobrie, tratto dal repertorio del primo design italiano. Il letto chiamato Dream View è di colore blu carta copiativa ed è in commercio alla “modica” cifra di € 2.365,00.
Effettivamente il blue sky design, come lo definiva Raymond Loewy, è molto costoso! L’ottimismo dei ‘50 torna così alla ribalta per colorare le nostra giornate, ultimamente segnate dal grigiore sociale.