Dopo la grande pioggia arriva il sereno, e pure al Festival di Roma, dopo la tempesta di ieri, sembra tutto tornato alla normalità. La vita dei giornalisti è tornata ad essere più serena con il servizio internet ritornato a pieno regime, e anche le star di turno non si lamentano dal momento che il tappeto rosso è finalmente di nuovo asciutto e pronto ad accoglierle per la serata di oggi.
Giornata tutta all’italiana che vede sfilare Pappi Corsicato e Michele Placido sul red carpet per il loro film rispettivamente in Concorso e Fuori Concorso. Pappi Corsicato ha presentato Il Volto di Un’altra, film molto particolare a metà tra la genialità e la demenzialità involontaria. Bella, una bellissima conduttrice tv, ha un incidente d’auto il giorno del suo licenziamento e rimane sfigurata.
Il marito, grande chirurgo plastico, cercherà una soluzione ai loro problemi. Laura Chiatti e Alessandro Preziosi formano una bellissima coppia cinematografica che però non sembra funzionare altrettanto bene dal punto di vista della professionalità. Per fortuna che ci sono i personaggi secondari e la sceneggiatura del regista partenopeo, sempre brillante e originale.
Michele Placido invece presenta Il Cecchino, un poliziesco dai toni del thriller che vede protagonista Daniel Autiel. La produzione è francese e nel cast compaiono anche i ‘nostri’ Violante Placido e Luca Argentero che se la cavano bene con un’altra lingua.
Oggi però è anche il turno di Larry Clark, che presenta in Concorso Marfa Girl, film sul confine texano, sul sesso adolescenziale, sulla mescolanza razziale e sul realtà. Proprio sulla rappresentazione della realtà si basa il regista, affrontando il film come fosse una fotografia realista. Infatti nel suo passato Clark è stato fotografo, ma è anche un reduce del Vietnam ed è stato in carcere per tentato omicidio.
Una personalità straordinaria e complessa, forse turbata, che non ha paura di dire in conferenza “Fuck Hollywood!” e di trovare strade secondarie per realizzare i propri film. Una personalità eccentrica ma anche molto lucida quando si parla di arte e di sensibilità verso i giovani e del suo interesse per le giovani generazioni. Arrivato a metà, questo settimo Festival della Capitale si rivela forse un po’ povero di star e di grandi film.
Dopo il forfait di Jude Law che si è concesso solo a pochi giornalisti per poi andar via, i palati più golosi saranno soddisfatti soltanto da Silverst Stallone e forse da qualche sorpresa dell’ultimo minuto che Marco Mueller, Direttore Artistico del Festival, potrebbe aver riservato per il finale.