L’allarme scattato in questi giorni tra tutta la popolazione italiana riguarda la campagna anti virale, in quanto nel giro di pochi giorni sono stati ritirati dal mercato i vaccini anti-influenzali prodotti da due grandi case farmaceutiche: Novartis e Crucell.
Il nuovo divieto di uso e acquisto annunciato ieri, ha fatto si che il numero di dosi ritirate dal mercato salissero da 2 milioni e 350 mila (raggiunti solo con il ritiro della Crucell) a 5 milioni, su un totale di 12 milioni di dosi disponibili in Italia; rischiando così di far fallire la campagna di vaccinazione.
La situazione ha subito creato molta preoccupazione anche tra i virologi, i quali non hanno esitato ad affermare che se non si riuscirà a vaccinare tutti i soggetti più a rischio (bambini e anziani) c’è il rischio che questo inverno si arrivi ad il doppio della mortalità a causa dell’influenza.
Il problema della non vaccinazione non dipenderebbe più solo dalla mancanza delle dosi, che potrebbe essere sopperita sia con l’acquisto di farmaci all’estero, sia richiedendo alle aziende farmaceutiche restanti di produrre un quantitativo maggiore, ma anche dalla paura generale scaturita dalle notizie di questi giorni; molte potrebbero, infatti, essere le persone che volontariamente non si sottoporranno all’iniezione del farmaco.
Il Ministro della salute, Balduzzi, ha cercato di tranquillizzare la popolazione, spiegando che c’è ancora tempo (fino a metà dicembre) per coprirsi contro il virus, e che verrà trovata una soluzione.
Dal canto suo, anche l‘azienda farmaceutica Novartis ci tiene a fare delle precisazioni sul proprio farmaco, spiegando in una nota che: il divieto del governo è stato causato dalla presenza di piccole particelle nel vaccino, le quali però non rendono il farmaco non sicuro. Nella nota si legge: “Novartis conferma che queste particelle possono formarsi nel processo di fabbricazione dei vaccini ed è sicura che non ci saranno effetti sulla salute e sull’efficacia del vaccino”.
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