Ricorre oggi il 196esimo anniversario della morte di Jane Austen, la scrittrice britannica più nota e amata nel mondo. Con la sua penna, la Austen è diventata uno dei più grandi esponenti della letteratura preromantica europea, lasciando al mondo dei capolavori letterari ineguagliabili.
Ultima di otto figli (sei maschi e due femmine lei compresa) Jane crebbe in un ambiente stimolante e culturalmente vivace; il padre, pastore anglicano, la spinse a studiare francese e un po’ di italiano, leggendo Walter Scott, Henry Fielding e George Crabbe. Fino ai 25 anni rimase a casa, poi nel 1783, con la sorella Cassandra, andò a studiare a Oxford e a Southampton.
E’ questo il periodo in cui la Austen conobbe Thomas Langlois Lefroy, giovane e nobile nipote di loro vicini che venne ritenuto, dai parenti di lui, troppo nobile per frequentare Jane, che vide sfumare così un eventuale e sembra desiderato matrimonio.
La fama della Austen è indissolubilmente legata ai suoi romanzi, solo sei, ma che con forza e inesorabilmente hanno condizionato la visione del mondo, e delle relazioni interpersonali, di molte lettrici. Quante di noi sono afflitte dalla maledizione di Mr. Darcy? Quante cercano in continuazione un uomo che possa anche solo rivaleggiare con la perfezione del personaggio maschile protagonista di Orgoglio e Pregiudizio?
I personaggi ironici e intelligenti, le storie a lieto fine e una scrittura articolata e personalizzata fanno dei romanzi della Austen del classici senza tempo, da leggere e rileggere, con un occhio anche alle numerosissime trasposizioni cinematografiche e televisive di cui sono stati oggetto.
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